Descrizione
Le origini del Panpepato, antenato del Panforte di Siena, sono antichissime. Risalgono infatti al medioevo.
Secondo la leggenda il Panpepato è stato inventato da una suora, preoccupata per le condizioni di salute dei senesi, debilitati per l’assedio della città e che assunse anche la funzione di “cibo d’emergenza” per le affamate milizie senesi, durante l’assedio dei fiorentini, che causò la caduta della Repubblica Senese.
Suor Berta – questo il nome della suora – fece un dolce altamente energetico, impastando miele, canditi, mandorle e spezie. Nacque così il Panpepato, l’antenato del panforte e che si dice sia altamente afrodisiaco.
Il panpepato, dolce natalizio di Terni e Ferrara ha forma tondeggiante o di pepita ed è preparato con metodi artigianali. Ogni famiglia prepara il panpepato e a Natale lo regala accompagnato da un rametto di vischio buon augurale.
Secondo fonti attendibili il Panpepato o Pampepato proviene dall’Oriente. Importato dalle carovane che trasportavano spezie, intorno alla metà del Cinquecento. Gli italiani poi aggiunsero le noci, gli agrumi e l’ingrediente “segreto”, il mosto cotto o sapa. Il Panpepato è un dolce contadino, tipico delle feste natalizie, tanto che a Terni si prepara già per l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata e tradizione vuole che se ne conservi almeno uno, addirittura per Pasqua. Questo indica, perciò, che il Panpepato è un dolce che si conserva per lunghi peridi (se artigianale, fino a 3 mesi) anche se è preferibile consumarlo fresco e morbido.
Ma vediamo l’antica ricetta e come preparare il Panpepato o Pampepato di Siena
elementi | per 100 g |
---|---|
Energia | 1 849 kJ 444 kcal |
grassi totali | 27,00 g |
di cui acidi grassi saturi | 3,60 g |
carboidrati | 37,00 g |
di cui zuccheri | 33,00 g |
proteine | 7,90 g |
sale | 0,51 g |
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