Descrizione
La pizza di scarola napoletana è un antico piatto della tradizione gastronomica campana, servito come seconda portata o come antipasto in occasione del pranzo della vigilia di Natale. Un delizioso guscio di pizza lievitata a lungo che racchiude un cuore morbido di scarola stufata. Come gli struffoli, la pizza di scarole è una vera e propria icona della cucina natalizia napoletana ma ormai apprezzata in tutto lo Stivale. Scopriamo la sua storia, le tradizioni legate a questo delizioso rustico e come viene preparato secondo la ricetta originale.
Storia ed origini della pizza di scarole
Scarola stufata, olive di Gaeta, acciughe di Cetara, pinoli, capperi e uva passa: sono questi gli ingredienti principali che farciscono questa saporita torta salata preparata di norma con l’impasto per la pizza ma talvolta anche con la pasta brisè, rigorosamente cotta in forno. Come gran parte delle ricette regionali, la pizza di scarole è un piatto di origini umili, appartenente alla tradizione popolare, tuttavia fu nel 1773 che il grande gastronomo Vincenzo Corrado la fece conoscere alle corti dei nobili d’Europa, mettendo per iscritto questa ricetta nella sua celebre opera “Il cuoco galante”. Fu infatti il primo cuoco a valorizzare la cultura gastronomica regionale italiana e lìuso delle erbe in cucina, fra cui la scarola. La ricetta originale prevedeva che la pizza di scarola fosse fritta e poi spolverata di zucchero o miele, col tempo è diventata poi un piatto salato cotto principalmente al forno.
Pizza di scarole napoletana: la tradizione del 24 dicembre
La tradizione napoletana impone che il giorno della vigilia di Natale sia di magro: questo significa non mangiare carne e tenersi leggeri in previsione delle abbondanti portate del giorno dopo. Così, se a cena si prediligono piatti a base di pesce, a pranzo non deve assolutamente mancare la pizza di scarole: trattandosi di un rustico farcito quasi interamente di verdure, viene convenzionalmente considerato un piatto leggero, quindi perfetto per il 24 dicembre, sebbene venga consumato anche durante altri momenti dell’anno grazie anche alla sua facilità di realizzazione. Originariamente l’ingrediente principale di questa preparazione non era l’indivia selvatica ma le bietole, si chiamava infatti pizza con la jeta. Quello che avanzava veniva e viene tutt’oggi riproposto come antipasto del cenone.
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